i ministranti della parrocchia

La Storia:

Nella nostra parrocchia, ormai già dal 1996, anno di dedicazione della nostra chiesa, tanti bambini del catechismo si sono avvicendati in questa esperienza di servizio liturgico e di crescita personale. Si è fatto tanto sotto la guida di Carlo Mario De Rosa e dei sacerdoti che hanno seguito le diverse tratte del percorso: don Carlos, don Salvatore, don Enrico e don Francesco. Il Gruppo ministranti ha avuto sempre una continua presenza nella vita parrocchiale.

Chi è il Ministrante:

 Il ministrante, presta il servizio all’altare svolgendo tante funzioni: portare la Croce e le due candele all’ingresso, le 6 candele al Santo, il lavabo, le ampolline, suonare il campanello, l’incenso (con il turibolo e navicella); assiste unitamente al sacerdote alla celebrazione eucaristica e, pur essendo sull’altare, si sente membro dell’assemblea liturgica e in quanto tale canta e prega insieme a tutti.

A seconda della disponibilità il gruppo dei ministranti assicura il servizio liturgico ogni domenica nella Messa delle 10,30 ma anche qualche volta alle ore 12. Sono sempre presenti alle celebrazioni più importanti dell’anno e alla processione del Corpus Domini.

In questo periodo del Covid è sospesa l’animazione della Messa dei ragazzi della Cresima delle 11,45. 

Per far parte del Gruppo Ministranti occorre:

  • partecipare agli incontri formativi del gruppo;
  • puntualità all’orario di servizio e all’incontro formativo, che permette di capire fondamentalmente ciò che si è chiamati a fare e di prepararsi adeguatamente;
  • presenza ai turni di servizio, anche se richiedono qualche rinuncia, se coincidono con attività personali;
  • composto atteggiamento di preghiera che comporta:

1.     imparare a stare in silenzio: fa parte della celebrazione stessa e permette maggiore attenzione;

2.     imparare a stare in piedi: è un comportamento di rispetto verso qualcuno cui dobbiamo attenzione; è un segno di gioia e di libertà durante la proclamazione del Vangelo;

3.     imparare a stare seduti: ed ascoltare chi parla, è il segno di chi si fa discepolo, scolaro, di chi vuole imparare;

4.     stare in ginocchio: è espressione di umiltà, di penitenza, di adorazione e di intenso raccoglimento nella preghiera individuale.

Inoltre il ministrante deve ricordarsi che movendosi in processione i si cammina sempre alla presenza di Dio, non è come correre in strada.

Ad aiutare e coordinare i ragazzi c’è Carlo, che insieme ad altri ragazzi più grandi che prestano servizio già da anni, li segue e gli assegna i compiti per il servizio all’altare, per le processioni, e per essere pronti per servire le Messe più solenni e per i vari incontri formativi e per ultimo per i divertimenti riguardanti gite e giochi in parrocchia.

Una frase che risuona sempre nel cuore è quella di Don Bosco dove diceva che “l’amore verso i ragazzi si realizza nell’amare ciò che piace ai ragazzi”: in questo senso egli ricorda che “Gesù si fece piccolo con i piccoli”.

Carlo

La diciamo sempre prima di ogni celebrazione e conviene impararla a memoria!

Vorrei Signore avvicinarmi all’altare con fede,
con raccoglimento e con un cuore puro.

Aiutami a comportarmi con dignità, pietà e devozione,
per essere degno di stare vicino a Te quando verrai sull’altare.

Te lo chiedo per l’intercessione della Vergine Maria,
di San Giuseppe e del mio Angelo custode.
Amen.